Visma|Lease A Bike, Merjin Zeeman commenta l’addio di Primož Roglič: “Quando Vingegaard ha sfondato, qualcosa è cambiato in lui. Ora ci batterà spesso”
Merijn Zeeman ha riconosciuto l’eventualità di vincere meno corse nel 2024 rispetto all’anno scorso. Il trasferimento alla BORA-Hansgrohe di Primož Roglič, che dal 2016 ha portato alla Jumbo-Visma, ormai Visma | Lease a Bike, l’importante cifra di 74 vittorie, toglie chiaramente ai calabroni molte possibilità di fare la voce grossa in diverse corse, soprattutto quelle a tappe, di cui lo sloveno è da anni uno dei principali interpreti. Solo la passata stagione lo sloveno ha infatti trionfato a Giro d’Italia, Tirreno-Adriatico, Volta a Catalunya, Vuelta a Burgos e si è classificato terzo alla Vuelta a España, vincendone due tappe.
Il manager, interpellato dal podcast olandese In Het Wiel, ha riconosciuto che per il campione olimpico in carica “qualcosa è cambiato” in seguito all’ascesa del suo compagno di squadra e vincitore delle due ultime edizioni del Tour de France Jonas Vingegaard: “Ho parlato molto con Primoz in questi anni. Quando Jonas ha davvero sfondato, qualcosa è cambiato in lui. Da un lato, gli piaceva molto ed era estremamente orgoglioso dello sviluppo della squadra. Ma dall’altro lato, vincere era per lui una grande motivazione Quindi sentivo che stava diventando sempre più difficile per Primož. Ma non volevo nemmeno lasciarlo andare, perché era estremamente importante per noi”.
Per quanto riguarda le conseguenze del trasferimento di Roglic, potenzialmente potrebbero cambiare gli equilibri di forza tra le squadre, con la BORA che, con l’acquisto del fuoriclasse sloveno, fa un notevole salto di qualità: “So che Jonas può vincere contro chiunque, ma anche che Primož ci batterà molto spesso. Su alcuni arrivi è quasi impossibile sconfiggerlo”. I due, prima della Grande Boucle, si incroceranno in primavera al Giro dei Paesi Baschi e al Giro del Delfinato, ma in seguito c’è la possibilità che entrambi prendano il via della Vuelta a España, della quale hanno condiviso il contestato podio lo scorso settembre alle spalle del loro compagno e gregario Sepp Kuss, ma non è ancora stato deciso.
Il diesse neerlandese ha inoltre anche parlato del calo di popolarità dello squadrone neerlandese in gruppo in seguito ai tanti successi dell’anno passato. Se storicamente è sempre stato importante non avere troppi nemici in corsa, per evitare che le squadre si alleino contro uno squalo che divora tutto, la formazione giallonera non è ancora sazia di successi, con le Classiche Monumento, unico punto dolente della stagione passata, come obiettivo da non trascurare. Si cercherà di portare al trionfo, in almeno una di queste, Wout van Aert: “È da un po’ che non ne vinciamo una, ma continueremo a spingere e sono sicuro che riusciremo a vincere. Senza corridori di punta come Mathieu van der Poel e Tadej Pogačar, Wout avrebbe probabilmente vinto il Fiandre più di una volta. Questi due sono così bravi che è più difficile vincere una classica. Questa generazione di ciclisti è straordinariamente forte”.
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